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Linea di Ogni Giorno, I vini della quotidianità

Vino Bianco Nuragus di Cagliari

 

Gradazione

13,00% Vol

 

Vitigno

Nuragus

Colore

giallo paglierino

Profumi

frutta mediterranea

Sapore

fresco di acidità e morbido

Abbinamenti

ottimo aperitivo, zuppe di pesce, pesce alla griglia e antipasti magri

Temperatura di servizio

ottimale tra 10° e 12° C

Bottiglia

0.75 L

Vino Bianco - Nuragus di Cagliari DOC - Nelio

Sulla base delle recensioni, la valutazione è 0.0 su cinque stelle
€ 6,90 Prezzo regolare
€ 6,00Prezzo scontato
  • Il Nuragus è una varietà di uva da vino bianca che dà origine all’omonimo vino della Sardegna di colore giallo paglierino che si sviluppa intorno alla Città di Cagliari, la cui denominazione DOC risale al novembre del 1974.

    Questo vitigno a bacca bianca ha origini antichissime ed è legato alla nostra isola fin dai tempi dei fenici.

    Ecco quali sono le ipotesi più accreditate sulla storia del vitigno Nuragus, a partire dall’etimologia del suo nome fino alle testimonianze storiche.

    Nuragus: origini del vitigno

    Le prime testimonianze del vitigno Nuragus sembrano risalire alla civiltà nuragica, che inizialmente si basava sull’agricoltura e dominò l’isola di Sardegna dal XVIII secolo a.C. circa al II secolo d.C.

    All’inizio dell’età del Bronzo, con l’espansione economica della Sardegna dovuta alle scoperte minerarie, il territorio sardo iniziò a diventare una meta molto ambita dalle grandi civiltà del tempo.

    Intorno al 1000 a.C. il popolo sardo iniziò ad intrattenere fitti scambi commerciali con i Fenici, che nel 540 a.C. tentarono di conquistare l’isola.

    Sebbene l’attacco fu respinto, i Fenici riuscirono a dominare nel 509 a.C. parti della Sardegna Costiera e meridionale, ma questo non fu l’unico attacco a cui l’Isola dovette sottostare.

    Nel 238 a.C. la Sardegna passò nelle mani di Roma dopo la vittoria dei Romani su Cartagine nella prima guerra punica e la realtà nuragica assunse un ruolo sempre più marginale.

    Tuttavia, essa ha lasciato importanti testimonianze della sua esistenza: le famose rovine di pietra a forme di torre, meglio conosciute come Nuraghi, ne sono diventate il simbolo, tanto da raggiungere le 7.000 unità in tutta l’Isola.

    Nuragus: etimologia del vitigno

    Sebbene si stimi che nell’apogeo dell’età nuragica essi fossero in numero molto superiore, il dato certo è che hanno talmente lasciato l’impronta della loro presenza nel territorio sardo da poter influenzare l’etimologia di questi antichi vitigni, che, secondo alcuni studiosi, ne richiamerebbero anche la forma con i loro grappoli.

    Nonostante questo, secondo gli ampelografi l’importazione dei primi vitigni di Nuragus sarebbe da attribuire ai marinai Fenici, anche se non è escluso che i vari popoli conquistatori abbiano dato il loro significativo apporto all’importazione di questo vitigno a bacca bianca.

    Le origini del Nuragus vengono fatte risalire in modo particolare al periodo della fondazione di Nora da parte del popolo Fenicio, come conferma lo stesso prefisso di derivazione punica “Nur”, che compone il nome del vitigno e del vino Nuragus.

    Alcuni studiosi avanzano invece una diversa interpretazione affermando che il nome del vitigno deriverebbe da alcuni semi che germogliavano nei pressi della città di Nuragus, attribuendo i due sinonimi in dialetto “Abbondosa” (abbondante, in riferimento alla produzione di frutta) e “Burdu” (selvaggio) alle caratteristiche distintive del Nuragus, ossia la sua elevata produttività e resistenza.

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